mercoledì 16 gennaio 2013

NON USCIRE DA SOLA


Sonia Maria Luce Possentini
Ancora riguardo lo stupro avvenuto a  Bergamo pochi giorni fa, Isabella Bossi Fedrigotti che dal Corriere della Sera di oggi replica al procuratore di Bergamo,  Francesco Dettori, colpevole di un’uscita sicuramente infelice nei termini ma, secondo me, non nella sostanza. Dettori, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, avrebbe detto “Le donne sono lanello debole di una società in cui è parzialmente ancora inculcata l’assurda mentalità della femmina come oggetto del possesso. Lo dico con tutto il rammarico, ma sarebbe bene che di sera non uscissero da sole”. Queste affermazioni hanno fatto gridare allo scandalo tutte le femministe, e fatto parlare tutti i partiti di "resa al crimine". In realtà nel contesto del discorso l’uso del termine è improprio ma, se letto senza preconcetti, nella sostanza Dettori sembrava più voler alludere al fatto che, riguardo la violenza, le donne sono la più parte debole, indifesa della società,  quindi è un discorso che alla fine non è per nulla maschilista ma solo realistico. Ma quello che mi sconcerta è la reazione all'invito a non uscire da sole che è stato bollato come un "invito al coprifuoco" o a "uscire con la scorta", mentre a me non sembra né maschilismo né ingiustificato allarmismo ma solo schietto realismo. Non so se la signora Bossi Fedrigotti abbia provato ad uscire di notte nelle nostre strade cittadine, ma “non uscire da sola” è il minimo avvertimento che chiunque abbia un minimo di buon senso può dare ad una donna. Io personalmente lo ripeto a tutte le mie amiche.  Certo io sono una privata cittadina, mentre  la Bossi  Fedrigotti dice che questo può essere il discorso di un buon padre di famiglia o di un parroco ma non di un Procuratore della Repubblica. A me invece sembra soltanto  il discorso di un uomo, poliziotto, procuratore, padre che sia, che sa di non poter piazzare  un carabiniere o un agente di polizia dietro ogni angolo per proteggerci e quindi ci sta dicendo: "state all’erta voi per prime. Noi ce la mettiamo tutta ma voi state all'erta!"  Non ci vedo niente di male anzi, mi sembra un invito alla prudenza, ad imparare a prevenire, a diminuire le situazioni a rischio in cui a volte ci veniamo a trovare.  Il mondo di oggi è questo, è inutile nasconderci dietro un dito, dobbiamo impararare a tutelarci anche da sole, non possiamo delegare tutto alle forze dell'ordine o alla speraindio, e non possiamo neanche far finta che le strade siano sicure! E' ora che noi donne smettiamo di agire e pensare come vittime. Sono donna e so, per esperienza, che un'aggressione, sia per derubarti che per violentarti, può capitarti quando stai andando a lavorare alle sei di mattina ed è buio e ci sono quattro gatti per strada, o in treno quando fai la pendolare e rientri tardi, o facendo jogging. Ma almeno non andiamocele a cercare infilandoci in un vicolo buio e deserto nel cuore della notte.  No, no.... prima che arrivi il coro delle polemiche, non sto dicendo di non mettersi la minigonna e di chiudersi in casa.  Io vedo una bella differenza tra i deliri di un prete di provincia che scrive che la violenza ce la cerchiamo perchè non siamo ubbidienti e remissive, e le parole di Dettori che vogliono solo metterci in guardia, dirci state attente. Si tratta di vivere nel mondo reale, fuori da utopie stereotipate e sterili residui di femminismo. Se c'è delle retorica nei discorsi maschilisti, io ce la vedo anche in tante donne e nella loro aggressività nei confronti degli uomini. Non è una questione di femminismo questa, ma di sicurezza, la violenza attuale colpisce uomini e donne, e le donne, che piaccia o meno, sono la parte più debole, quella che più facilmente si può colpire. Cerchiamo di non fare da bersagli almeno!  Che dopo le 21 di sera in qualsiasi città piccola, media o grande sia diventato pericoloso uscire sole è una realtà, che vale sia per uomini che per donne, ma per le donne il rischio si moltiplica. Lo sappiamo tutti, la resa al crimine non è avvenuta oggi, e non è avvenuta solo a Bergamo, tutte le strade dopo una certa ora son in mano alla peggiore feccia, ed uscire è pericoloso! Ma che ne sanno i nostri politici che viaggiano con la scorta e l'auto blu, cosa ne sanno loro di quanto sia pericoloso solo andare a lavorare, prendere un treno o un bus, in determinati orari o in certe zone delle nostre città? Allora perchè qui stiamo a prenderci in giro e negare quello che il procuratore ha solo messo in evidenza: che tocchi a noi donne per prime non farci cogliere impreparate difronte alla violenza.  Ripeto, un'aggressione può succedere pure di giorno in pieno centro, ma cerchiamo solo di ridurre i rischi, di ridurre le probabilità di un simile drammatico evento. Smettiamo di pensare come vittime, prevenire è meglio!
Riprendiamoci la notte ma con cervello: usciamo sempre in gruppo (in due o tre amiche sarà più difficile essere aggredite no?), quando siamo costrette a farlo da sole scegliamo sempre strade illuminate e trafficate, impariamo a guardarci intorno, non prendiamo mai scorciatoie o vie isolate, teniamo sempre in tasca lo spray antiaggressione, oggi lo vendono ovunque (il Ministero dell’Interno, con circolare 29/03/11 n° 557/PAS/12982(10)8 ha determinato che può essere liberamente commercializzato) e quando siamo in posti isolati teniamolo in mano pronto all'occorrenza. Facciamoci accompagnare alla macchina dalle amiche o dal fidanzato se abbiamo posteggiato in un luogo isolato, facciamoci accompagnare fin sotto il portone di casa. A me sembrano gesti semplici, e che possono limitare i rischi di diventare vittima. Mi son trovata uno dentro il portone una notte quando rincasavo, è andata bene che è arrivato un vicino, ma ora mi faccio accompagnare sempre fin dentro il portone quando rincaso la sera. Non mi sento sminuita nella mia libertà per questo, sento che mi sto proteggendo.  Non si chiede alle donne di rinunciare a vivere ma di organizzare con un po’ di intelligenza i loro giri diurni o notturni, di ragionare sempre sapendo che il pericolo, al giorno d'oggi può essere ovunque.  Si tratta di prevenzione del crimine non di resa. Che poi le forze dell'ordine, i magistrati, i politici, tutti debbano fare il loro dovere, ognuno nel suo ruolo è ovvio. Che la giustizia debba fare il suo corso è logico. Ma poi siamo noi che camminiamo per strada e che rischiamo. E siamo noi per prime che non dobbiamo metterci in situazioni a rischio e dobbiamo tutelarci, sempre. Facciamolo noi per prime perchè la pelle è la nostra.

Aggiungo un dato statistico, per completezza di informazione. E' un dato ISTAT: in Italia, ogni giorno, avvengono in media 15 stupri. Accertati.
In Italia, in un anno avvengono di conseguenza una media di 6.000 stupri. Accertati.
E’ una media in continua crescita. In crescita? Come mai? Ci sono sempre più stupratori? No, semplicemente molto lentamente si sta prendendo coscienza del problema e più spesso vengono denunciati questi infami.
Si ritiene che 1 violenza su 10 venga denunciata.
1 SU 10. Sapete cosa significherebbe?
Significherebbe che in Italia ci sarebbero realmente una media di 60.000 stupri l’anno.
60.000 STUPRI L'ANNO.
Una grossa percentuale di violenze (sui 6.000 accertati) avverrebbe da parte del branco su minori.
60.000 STUPRI L'ANNO.
E ci scandalizziamo perchè ci viene detto "non uscite da sole"....? Dovremmo scandalizzarci per questi numeri, perchè dietro ogni numero c'è una donna distrutta e spesso una sentenza troppo blanda quando non addirittura nulla, per il suo carnefice.

12 commenti:

  1. esattamente quel che volevo dirti nel commento precedente che come uomo, respiro da parte delle donne in generale (lo vivo ogni giorno, lo vivono diversi amici, lo leggo su molti forum) un odio, un desiderio di rivalsa, un livore da parte di molte donne nei nostri confronti che mi lascia allibito. E che è parte del problema: non come “giustificazione”, ma se non capiamo TUTTO il problema non ne verremo mai a capo. in questo caso perchè un'affermazione come "Non uscite da sole" che è il più normale consiglio da buon padre di famiglia stato letto come un affronto al femminismo? TU l'hai letto come un invito allaprevenzione, alla tutela personale perchè altre l'hanno letto come un singulto di maschilismo? Perchè molte donne sono prevenute e piene di livore. Cosa avrebbe dovuto dire quel procuratore? Andate nei posteggi deserti di notte come se nulla fosse? sarebbe stato un invito al suicidio. Anche un uomo in determinate circostanze rischia l'aggressione se non altro per essere derubato. La prudenza e l'autotutela sono necessarie oggi più che mai e invitare come hai scritto tu a non mettersi a rischio è sacrosanto.

    RispondiElimina
  2. ultimo_raggio_di_luna16 gennaio 2013 alle ore 12:28

    Intanto gli stupratori sono fuori quando DOVREBBERO stare in galera. E si, credo che non esista “alcuna possibilità di graduare con altre misure.” Tutto questo lo fanno dando colpa al problema delle carceri piene..

    RispondiElimina
  3. ai ragione a vlte basta poco per evitare tragedie noi ci organizziamo sempre in 3 o 4 in una macchina e via sapessi quante votle siamo state avvvicinate da urbiachi o peggio ma semrpe le altre erano pronte lì vicino ci teniamo sempre d'occhio. Così non rinunciamo a divertirci ma siamo tranquille. qusto non vuol dire vivere sotto scorta vuol dire farsi furbe perchè viviamo in un mondo di merda e bisogna che ci proteggiamo da sole! La migliore prevenzione siamo noi! DOnne uniamoci e siamo imbattibili!!!

    RispondiElimina
  4. Elisabetta Olivari, candidata alle elezioni regionali del Pd, a cui ovviamente come a tutti i politici non è parso vero di gettare benzina sul fuoco in campagna elettorale ha detto: "Da Lei, dalle forze dell’ordine, dai rappresentanti delle Istituzioni e da tutti coloro che hanno un ruolo (e una responsabilità!) noi donne vorremmo sentire ben altre parole. Parole che devono contribuire, insieme ai fatti, a creare una cultura condivisa basata innanzitutto sul rispetto, 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno. Questo per me significa: promuovere – anche dando un peso alle parole – una cultura basata sulle pari opportunità; costruire città vivaci, illuminate, pulite (sì, pulite!); incoraggiare in ogni modo possibile il senso di comunità che ci fa sentire, tutti, responsabili del bene comune; garantire alle forze dell’ordine le risorse adeguate per essere presenti sui nostri territori."

    Io invece le rispondo che le donne, NON voglio altre parole, non ne vogliono proprio più di parole, perchè con le parole non cambia niente. E quindi le sue belle parole, che non servono a niente se non a fare campagna elettorale, le rispedisco al mittente. Che ci sia un problema sicurezza in questo paese è evidente. Ed è un problema che riguarda uomini e donne: le strade non sono sicure cara signora Olivari e le forze dell'ordine sono insufficienti, quindi non si chiede alle donne di non uscire, ma di non uscire sole, di organizzarsi, di stare attente, di non mettersi in situazioni a rischio. Lo stesso vale anche per gli uomini, perchè la violenza sulle strade non guarda in faccia nessuno, sono in aumento anche le aggressioni verso uomini ovviamente la finalità è derubarli ma spesso finisce con la vittima all'ospedale. Chiedere alle persone di non mettersi in situazioni di pericolo e Lei lo trova irragionevole? IO NO.

    RispondiElimina
  5. il problema è che si sta creando un braccio di ferro per cui ogni cosa viene letta con pregiudizio anche una frase come "non uscite sole" in cui non c'è nulla di male da chiunque venga pronunciata. In generale penso che la rabbia maschile sia la risposta all’arroganza femminile. Le donne vincono e possono diventare arroganti. Ci sono anche quelle che non vincono, frustrate ed astiose. Un doppio estremismo femminile....la liberazione delle donne si è risolta in un’imitazione del modello maschile.
    Questo meraviglioso mondo delle donne non si è visto. Siamo pieni di donne-maschio. E purtroppo così non si va da nessuna parte. Bisogna sapere distinguere come hai fatto tu tra il prete di lerici e il procuratore di bergamo ma per farlo bisogna non avere preconcetti da femministe incallite. Il femminismo ha combattuto e combatte la sua battaglia attraverso la colpevolizzazione, la denigrazione, il disprezzo, la condanna di tutto ciò che è maschile ed al tempo stesso attraverso l'imputazione agli uomini di tutto ciò che vi fu e vi è di male. Ciò che è male è maschile, ciò che è maschile è male. Ma non è sempre così, e spesso in alcune donne, inclini alla polemica, è proprio l'interpretazione che ne danno che trasforma in malevola e maschilista ogni parola solo perchè pronunciata da un uomo.

    RispondiElimina
  6. Io aspiro alla parità quella vera (diritti e doveri) in Svezia, Olanda, Danimarca sono a buon punto...Io sono contrario alla violenza contro donne, uomini, bambini, vecchi, gay, trans, lesbiche ed extraterrestri :-) Maschilismo e femminismo sono due modi, errati, di fare i rispettivi interessi. Io sono per la fine dello sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo. Se accettiamo deroghe a quanto sopra accettiamo a livello implicito una societá sessista e ricadiamo o nel maschilismo o nel femminismo due "realtà" dualità profondamente sbagliate a livello filosofico. Parità di diritti e doveri, tutele per uomini e donne, stop alla violenza, sempre!

    RispondiElimina
  7. Su questo posso essere d'accordo con te bambina ma Dettori è lo stesso che però ha detto che il carcere deve scattare solo quando ogni altra misura risulta inadeguata e che per il presunto colpevole sono pertanto adeguati gli arresti domiciliari. Come la mettiamo?

    RispondiElimina
  8. Ciao Giulio, nel post precedente hai visto che non ho avuto problemi a dire come la penso: gli stupratori devono stare in galera. La presunzione di colpevolezza in questo caso non esiste, è stato identificato e perfino ripreso dalle telecamere e ha confessato, quindi non è più presunto. E non deve stare comodamente seduto sul divano di casa a bere birra davanti alla tv. Non esiste che sia a casa. Questa è una cosa. Ma dire alle donne di imparare a proteggersi, nei gesti più semplici, che possano evitarci questi drammi lo trovo sensato. Non sempre è possibile uscire con qualcuno, soprattutto se lo si fa per lavoro, ma quando si esce tra amiche ad esempio si può rimanere in gruppo. Non vuol dire limitarsi nella libertà ma avere un atteggiamento non da vittima. Sono stati scritti libri su questo, ve li citerò eventualmente, c'è in criminologia l'atteggiamento della vittima, cioè di chi involontariamente, a volte con superficialità ci si mette nella situazione peggiore per far accadere qualcosa. Non deliberatamente ma solo per mancanza di prudenza o scarsa considerazione del pericolo reale. Ho preso per mesi una scorciatoia isolata, in mezzo a un giardino dove non transitava mai nessuno e che era privo di illuminazione. Finchè mi è stato fatto notare che passare di lì era davvero pericoloso e ho cambiato percorso e allungato la strada di 5 minuti per passare in una via più frequentata. Poco tempo dopo nella stessa scorciatoia son successi diversi episodi spiacevoli. Ora va bene cercare di illuminarla, ma sarebbero successi lo stesso perchè non ci passa mai nessuno e hai voglia a urlare e non possiamo pretendere che ti mettano un carabiniere ad ogni angolo. Ecco la prudenza nel nostro vivere quotidiano mi sembra il minimo per noi donne e non ci vedo niente di strano, perchè un dovere verso noi stesse. Il lavoro delle forze dell'ordine deve viaggiare in parallelo, devono fare del loro meglio ma non possono essere ovunque.

    RispondiElimina
  9. In una successiva intervista televisiva Dettori ha dichiarato che era proprio questo il senso delle sue parole ovvero che le donne devono stare attente, perchè la violenza sulle strade c'è. Non si tratta di una resa al crimine ma di essere consapevoli che quando si cammina alle 2 di notte in una strada deserta si è in pericolo. e vale anche x noi maschietti!

    RispondiElimina
  10. secondo me le donne hanno il diritto di camminare anche alle 2 di notte x strada e non vuol dire cercarsela. ma è giusto riflettere sul fatto che al giorno d'oggi è pericoloso farlo e cercare di andare in gruppo se si può

    RispondiElimina
  11. io sono per il taglio del pesce ZAC e via il problema!
    Chiacchere zero!

    RispondiElimina
  12. Finalmente una donna non femminista e non retorica! Da uomo ogni violenza contro donne e bambini mi indigna, mi sento chiamato in causa perchè siamo tutti considerati incapaci di trattenerci, siamo considerati incapaci di rapportarci alle donne se non con la violenza, questo non è corretto. CHi compie questi crimini sono essere malati, criminali, che vanno arrestati e condannati e devono pagare. Mettere il rapporto tra i sessi al centro di episodi di stupro come fanno alcune politiche e giornaliste, come se l'evoluzione dei rapporti uomo-donna conducesse inevitabilmente a questi fatti mi sembra una visione semplicista.

    RispondiElimina

Benvenuto o benvenuta. Ti ringrazio di avermi letto e se vorrai lasciare il tuo commento mi farà piacere....positivo o negativo che sia.