lunedì 21 gennaio 2013

PAPA' SEPARATI: I NUOVI POVERI

Nel post precedente, in tono ironico ma non troppo, ho detto la mia sull'immaturità degli uomini della mia generazione, ma ora vorrei affrontare un argomento più grave, che mi vede totalmente dalla parte degli uomini. Se un uomo divorzia ha la garanzia che diventerà povero: dovrà mantenere i figli (cosa giusta), la ex moglie (cosa immorale) e perderà la casa coniugale. Se una donna divorzia sa che le spese per i figli le pagherà il marito, avrà un assegno di mantenimento per se stessa e la casa coniugale, l'auto ecc. ecc. insomma avrà una rendita a vita. Lei si potrà fare un nuovo compagno, anche conviverci e farci dei figli, e l'ex marito continuerà a mantenerla: meglio di una vincita alla lotteria! Trovo davvero immorale che un uomo debba mantenere l'ex moglie. Trovo vergognoso che una donna lo pretenda, soprattutto quando usa la scusante che deve stare a casa a fare la mamma. Può fare la mamma e lavorare come fanno in tante. Quando è stata fatta la legge sul divorzio aveva senso l'obbligo di mantenere l'ex moglie: allora la maggior parte delle donne non lavoravano, dipendevano quasi tutte economicamente dal marito, sicuramente erano poco tutelate. Prima di allora molte donne sopportavano l'infelicità coniugale perché in caso di separazione non avrebbero avuto di che vivere. Oggi la situazione si è capovolta: sono gli uomini che sopportano l'infelicità coniugale per paura di essere rovinati economicamente. E a dire il vero, cari uomini, non capisco proprio perchè vi sposate sapendo che potrebbe toccarvi la stessa sorte...Perchè diciamocelo, la donna dolce e amorevole che pensate di aver sposato, dopo la separazione diventerà una vampira assetata di sangue, degna della saga di Twilight. Non è meglio una sana convivenza e quando l'amore finisce amici come prima?

Ma torniamo al problema. La crisi economica viene sentita gravemente dai papà separati che finiscono in povertà a vivere sulle strade mentre cercano disperatamente di pagare mantenimenti a mogli,che usano i figli come ostaggi per pretendere sempre di più.
«Mi hanno derubato dell'amore dei miei figli, una delle cose più brutte che possa capitare a un uomo»;
«Se non avessi avuto i miei genitori e la solidarietà degli amici sarei un senza tetto»; «Vivo in un ripostiglio di 7,3 metri quadrati con un letto, una scrivania e una sedia al settimo piano su un terrazzo»; «Per mangiare vado a Sant'Egidio e ho trovato un letto all'asilo notturno».
Queste sono alcune testimonianze di padri disperati che gridano «rivogliamo i nostri figli». Padri defraudati dell'affetto, ridotto spesso a rituali deprimenti, colloqui col contagocce, padri privati di ogni effetto economico, che spesso rinunciano ai colloqui perchè si vergognano di farsi vedere dai figli nelle condizioni di disagio in cui sono costretti. Caritas, Croce Rossa e altre associazioni vedono che sempre più persone fra chi chiede un piatto di minestra ed un letto sono papà separati. In Italia sono 4 milioni e, secondo l'Eurispes, l'80 per cento di loro non riesce a vivere del proprio stipendio, tanto che 800 mila sono sotto la soglia della povertà. E così quando non possono contare sugli anziani genitori o su un'auto da trasformare in casa, finiscono alle mense di carità, in cerca di un piatto caldo e di un luogo in cui dormire. In fila, insieme ai senza tetto, per sostenere gli obblighi economici della separazione. E spesso, a questo ricatto economico non corrisponde neppure la possibilità di vedere regolarmente i propri figli. Nonostante che una legge del 2006 abbia sancito l’affido condiviso, i giudici italiani continuano ad affidare i figli alle madri, mentre i papà vengono esclusivamente caricati del peso economico della separazione. La stessa legge prevede che entrambi i genitori debbano provvedere al sostentamento economico dei figli, cosa che reputo giustissima, i figli si fanno in due e si mantengono in due. Ma come troppo spesso accade in Italia, è una rivoluzione solo sulla carta, perché la pessima applicazione e l'orientamento dei tribunali rendono nulli i propositi del legislatore. Nel 90 per cento dei casi la legge in vigore non viene applicata: i giudici concedono il condiviso solo formalmente, perché i contenuti dei provvedimenti, ossia i tempi di permanenza con i figli e l'assegno sono ancora quelli dell'affidamento esclusivo. Il mantenimento diretto viene negato nel 98 per cento dei casi anche tra due ex coniugi con lo stesso reddito. 
Quasi sempre, in base a un principio non scritto, ma consolidato, non viene garantita la parità e la donna diviene portatrice di diritti consolidati e l'uomo portatore di soli doveri. E così, tranne casi sporadici, come la recente decisione del Tribunale per i minorenni di Trieste di assegnare la casa alla figlia e far alternare i genitori nelle visite, ciò che accade nei tribunali rasenta l'incredibile. Alla Corte di Civitavecchia e a quella di Brescia hanno pensato persino di prestampare i provvedimenti. Ingannevoli spazi vuoti con sentenze già stabilite. Non c'è alcuno spazio da riempire per l'affidamento, perché scrivono' 'i figli vengono affidati congiuntamente ad entrambi i genitori, con residenza presso la madre che si occuperà della ordinaria amministrazione'. Così come non ci sono spazi da riempire al momento di stabilire le misure economiche 'stabilisce che il marito versi'. Non è prevista una casistica differenziata, non è previsto che la moglie possa avere un reddito triplo, che il marito abbia perso il lavoro o sia in cassa integrazione. Dal tribunale fanno sapere che si tratta di un refuso. Un refuso di cui nessuno si è accorto per 5 anni (fino alla scorsa estate questa modulistica si poteva scaricare direttamente dal sito del Ministero di Giustizia).
Refuso o no, se è vero che in passato le donne, le madri e i loro figli erano poco tutelate, ora lo sono troppo. In questo modo la giustizia diventa ingiustizia, la troppa tutela di una parte si trasforma in condanna dell'altra parte ad una vita di stenti. Una donna non ha diritto al mantenimento a vita, può andare a lavorare e mantenersi da sola, come farebbe se non fosse sposata. Se finisce il matrimonio ed ognuno se ne va per la sua strada entrambi devono essere in condizione di potersi rifare una vita. Quando sento donne che trattano gli ex mariti come bancomat,  impedendogli di vedere i figli, o mettendogli contro, usando i bambini come armi di ricatto, non rendendosi conto ( o forse rendendosi conto ma fregandosene) che così facendo privano i loro figli del legittimo diritto ad avere un padre. Quando sento storie del genere, che purtroppo sono tante, mi vergogno che esistano donne simili e spero che arrivi il giorno che un giudice, magari un giudice donna, dica "Signora si rimbocchi le maniche e se ne vada a lavorare, la pacchia è finita". 



Fonte: Liberamente tratto da http://espresso.repubblica.it/dettaglio/papa-separati-i-nuovi-poveri/2177358/1111/0 e nuovi dati Eurispes

13 commenti:

  1. Io sono figlia di genitori separati e essere in balia di 1 solo genitore per farsi le ripicche è terribile, 1000 volte l’affido condiviso, un bambino ha bisogno della mamma e del papà in egual modo, sempre se non ci sono casi di violenze, in quel caso cambia tutto.ricordate che un bambino vuole 1 mamma e 1 papà e non sempre dei surrogati, come il fidanzato di mamma o l’amica di papà, non sappiamo cosa farcene di queste figure, almeno che non siano rapporti stabili e duraturi.questa è la mia opinione di figlia di genitori separati.

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  2. Tutto molto sensato soprattutto perchè scritto da una donna mentre di solito quando un uomo parla dei suoi problemi siano le donne a dare le poche soluzioni, che spesso possiamo sintetizzare in una sorta di incoraggiamento alla rassegnazione senza però smettere di fare bene il papà. E’ troppo semplice fare l’elenco dei difetti maschili nell’ambito familiare e poi indifferentemente farlo diventare il cavallo di battaglia del movimento femminista. Non si può dire che gli uomini : non si lavano, sono impotenti, si ubriacano, sono violenti, non si occupano della casa, della famiglia della moglie e dei figli, sono pigri, non hanno interessi, pensano solo a lavorare, hanno l’amante……. . Non ce l’ho con le donne ma ne ho conosciute alcune a cui puzzavano l’alito e i piedi e a letto facevano delle puzze orribili. Ci sono quelle pelose e quelle baffute. La convinzione comune è che una donna non debba avere dei particolari requisiti, infatti lei ne ha uno che supera tutti gli altri, può fare figli. Bene, visto che nell’era dei bottoni l’uomo non serve più, deve cominciare a ritagliarsi nel rapporto di coppia nella famiglia e nella società un ruolo e una identità diversi che riescano a neutralizzare ogni maldestro tentativo femminile di svilire la sua figura umana nell’irrazionale tentativo di raggiungere la parità. Sono convinto che tali atteggiamenti nascano in quelle donne che non si sentono tali e che per realizzarsi sono costrette a rincorrere i parametri maschili. La causa di tutto è il benessere e l’assenza di nemici da combattere. Abbiamo messo la donna contro l’uomo fornendole le armi per non perdere e per essere sempre più spietata in questa sua rivincita irrazionale. L’uomo è stato ben indottrinato a lavorare e a morire per la patria. Cosa dire di più senza diventare dei lagnoni. Basterebbero un po’ di rispetto e di pazienza. Ma tutto questo, scontra con gli interessi di parte e con l’insaziabile voracità di alcune donne che vedono nel matrimonio e nella convivenza l’unico mezzo per raccogliere un po’ di soldi, di case e di agiatezza. Non bastavano le italiane adesso le stiamo anche importando, facendo diventare questa povera italia un campo di battaglia e terra di nessuno.

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  3. Ci sono papà fantastici, che amano fare i papà, che accudiscono i loro figli con amore e devozione. Io stessa conosco una mamma, separata, che non ama il suo ruolo di madre. Ha l’affido condiviso e prende il mantenimento per il bimbo. Ma quando il figlio è da lei lo molla sempre ai nonni per essere più libera. L’ex marito, invece, ama il figlio alla follia. Lo tiene a casa sua più che può, lo veste, lo porta in paletra, e lo cura quando sta male.
    Una persona meravigliosa come poche. Quando ho visto questa realtà mi sono chiesta: ma perchè non hanno affidato il figlio direttamente a lui. In fondo il bimbo stesso vuole stare con il papà!Ma la legge italiana tutela più le madri. Lui, l’ex marito, ha dovuto lasciare la casa (anche se si sono separati per volontà di lei), tutto quello che aveva acquistato negli anni, trovare un’altra sistemazione, pagare gli alimenti per il figlio e per fortuna può prendersi cura del figlio almeno 4 giorni a settimana.
    Lei, la ex non si oppone, perchè non le interessa stare con suo figlio, e lui invece è felice di stare con suo figlio, di dargli il bacio della buona notte prima di spegnere la luce.

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  4. Pienamente d’accordo con ciò che dice l’articolo, credo che i padri siano troppo poco tutelati dalla legge

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  5. Io invece cambierei la legge che c’è adesso su l’affidamento condiviso ,secondo me è sbagliata da rifare i figli sono delle mamme.

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    1. credo che un figlio abbia diritto ad avere un padre accanto a se, se tu non vuoi + il tuo compagno è un discorso, ma togliere un padre ad un figlio credo che sia egoistico e crudele.bisogna ricordarsi che se un uomo è stato un cattivo compagno/marito, non significa che sia anche un cattivo padre.e poi i figli non sono cose ma persone e meritano rispetto.

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    2. Quello che penso credo di averlo ampiamente espresso Livia. I figli si concepiscono in due, si crescono e si educano in due, si mantengono in due. I figli sono di entrambi i genitori e dire i figli sono delle mamme è davvero senza senso. Quando si decide di mettere al mondo una vita si devono mettere da parte egoismi, recriminazioni e dispute personali, altrimenti chi ne paga il prezzo sono i figli, e da grandi non ti ringrazieranno di certo per averli privati di un sereno rapporto con il padre. Altrimenti c'è sempre un'altra scelta: non fare figli! Che per certe persone sarebbe la scelta migliore.

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  6. Ancora con questo argomento che i figli sono della mamma? I figli non sono di nessuno, non sono una proprietà, i genitori hanno il compito di accompagnarli nel loro percorso di vita e poi lasciare che facciano da soli le loro scelte per crearsi un futuro nella loro vita da adulti. Per quanto riguarda la separazione è un discorso che non mi compete essendo sposata da 30 anni , ma nel caso due persone si separino i piccoli devono avere tanto la mamma quanto il papà.

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  7. si scambia l’egoismo di una “madre”con il diritto e la voglia dei bambini spesso allontanati con forza di vole stare con il loro padre ………e questo genererà nel tempo solo odio verso tutti ……..pseudo madre compresa !!!

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  8. I figli hanno bisogno di entrambi i genitori ma spesso quando noi donne siamo tradite sfoghiamo così la rabbia nei confronti degli ex, lo vedo tante volte nelle mie amiche ripicche a non finire per fargliela pagare invece pagano solo i figli!

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  9. Il problema dei padri separati sta diventando una vera emergenza sociale
    MEDITATE EX MOGLI MEDITATE

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  10. E' un problema.Ci si meraviglia quando sentiamo il figlio uccide il padre o la madre oppure come in america un ragazzo ha fatto una strage.Andiamo a vedere la loro vita privata e vediamo che la maggior parte di loro sono figli di genitori separati o con una situazione familiare violenta.E' come la quadratura di un cerchio non se ne può arrivare a capo, ne con leggi ne con punizioni si dovrebbe usare solamente il buonsenso.Ma l'egoismo umano ci fà compiere azioni di cui dovremmo vergognarci .Il solo pensiero che un genitore vieta o fà in modo che l'altro genitore non possa vedere o rimanere più a lungo con i propri figli fà rabbrividire.Se poi uno dei due per ottemperare ai suoi compiti si svena e non riesce più a vivere in modo dignitoso diventa un dramma nel dramma.Ognuno di noi ha una sua teoria o modo d'intervenire , io non oso formulare soluzioni perchè o nell'uno o nell'altro si rischia sempre di sbagliare riguardo alla sistemazione dei figli.Riguardo al mantenimento della donna si potrebbe stabilire per legge un termine di mantenimento onde obbligare la donna nei limiti della sua istruzione a cercarsi un lavoro per auto sostenersi , concorrendo con l'ex al mantenimento dei figli

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