martedì 16 maggio 2017

CAROLA



Non so come avevamo deciso di trovare una trans, ci intrigava la cosa e volevamo provare. Ma non volevamo fosse una mercenaria come di solito accade. Siccome non eravamo una coppia ufficiale non avevamo certo il tempo e il modo di frequentare posti e locali dove facilmente avremmo fatto nuove amicizie,  così io avevo cominciato a cercare on line e non so come, su un sito normalissimo, non di escort, avevo iniziato a scambiare qualche mail con lei. Carola era gentile, scriveva in un italiano corretto e fluido, si vedeva che aveva studiato e che era una persona a modo. Mi ispirava fiducia e dopo alcune mail aveva deciso di incontrarci.  Non ci sarebbero stati preamboli, se ci piacevamo avremmo passato il pomeriggio tutti e tre assieme. Non ci eravamo scambiate neppure delle foto e io non sapevo cosa aspettarmi, ero particolarmente nervosa e come al solito nel tentativo di vestirmi sexy con una gonna nera con lo spacco, le autoreggenti e i tacchi alti sembravo più goffa e impacciata del solito. Lui sarebbe arrivato dopo, come al solito era in giro per lavoro, nel frattempo io aspettavo Carola davanti al portone del piccolo monolocale in centro che da qualche mese era diventato il nostro rifugio. Ero li da qualche minuto quando vidi arrivare a passi veloci una creatura splendida. Era altissima,  longilinea, avvolta in un trench nero, da cui spuntavano le gambe lunghe ed affusolate, tacchi vertiginosi, e capelli biondi lunghi e curatissimi.  Il viso di una bambola in cui spiccavano due occhi verdi pieni di dolcezza. Si era avvicinata e con voce bassa mi aveva chiesto se ero Giada e io avevo risposto di sì, senza riuscire a staccarle gli occhi di dosso. Lei aveva sorriso, intuendo il mio stupore.  Eravamo salite in casa, passando davanti all’occhio discreto del portiere che sbirciava da dietro il giornale e avevamo cominciato a parlare del più e del meno, come due amiche si incontrano dopo tanto tempo. Forse l’unica cosa che la tradiva era la voce, ma era comunque una voce delicata, gentile e pacata. Mi aveva parlato di lei con naturalezza, raccontandomi di essere stata sposata a lungo nella sua vita precedente, e di essere in buoni rapporti con la sua ex moglie anzi, che dopo il momento iniziale ora lei era diventata la sua migliore amica. Disse che lavorava nell’informatica e riusciva a  farlo da casa, e che non voleva fare la mercenaria anche se i soldi che avrebbe potuto guadagnare erano tantissimi, e spesso per gli interventi e le cure costose le sarebbero serviti, disse che voleva resistere finché poteva, voleva una vita normale…. Mi fece toccare il suo viso, dicendomi: vedi mi hanno operato qui sugli zigomi, il naso e poi le labbra”  e intanto prendeva  la mia mano e mi invitava ad accarezzarla delicatamente seguendo il contorno del suo viso e delle sue labbra, la sua pelle era liscia e sottile, mi che certi interventi erano stati dolorosi, ma ora era alla fine del percorso e mancava l’ultimo con cui sarebbe diventata definitivamente donna. Sorridendo mi raccontava che per far diventare il suo corpo cosi esile e sottile aveva faticato molto, e mi aveva fatto  vedere la foto di lei da uomo ed era bellissimo, un ragazzo alto, biondo, con un corpo da nuotatore, spalle ampie, braccia e pettorali muscolosi, addominali scolpiti. Lei aveva lavorato duramente per distruggere quei muscoli ed ora il suo corpo era sottile come un giunco e non aveva nulla di mascolino.
Lui era arrivato e avevamo continuato a parlare del più e del meno per qualche minuto, poi lui aveva preso l’iniziativa e cominciato a spogliarmi e baciarmi e mi aveva fatto avvicinare a lei. Avevamo cominciato a baciarci, Carola ed io. Baci delicati e dolci sulla bocca e poi sempre più appassionati e profondi.
Poi cominciò a spogliarsi e nuda era ancora più bella, se possibile. Altissima, con i tacchi arrivava a più di 1.90, una guepière nera che metteva in evidenza la pelle bianchissima, il seno prorompente e la vita sottile, reggicalze e calze nere velatissime su quelle splendide lunghe gambe. Ero ammirata e confusa. Un attimo dopo eravamo tutti e tre nel letto in un groviglio di mani e bocche.  Lui era solo attivo e lei non se ne dispiaceva, lo leccavamo insieme e spesso le nostre lingue si confondevano e si sovrapponevano in un gioco di bocche che lo faceva impazzire. Poi lei si mise seduta sopra di lui e si fece penetrare dietro e scopare così, le piaceva e si vedeva…e pure a lui mentre non smetteva di baciarmi…. Dopo averlo fatto venire, ed aver goduto a lungo, Carola si era stesa e mi aveva attirato a se, il suo membro nonostante i miei sforzi e la passione della mia bocca non diventava più duro di tanto, colpa delle cure ormonali diceva lei, ma non era importante perché lei mi stringeva e mi accarezzava dappertutto baciandomi con una dolcezza che mi lasciava senza fiato. Mi abbandonavo tra le sue braccia e quando ogni tanto riemergevo da quel piacere e aprivo gli occhi e vedevo i suoi splendidi occhi verdi versi fissi su di me, sembravano dirmi mille cose …Avevamo continuato in quel gioco a 3 con mille evoluzioni ma mi accorgevo che gli occhi di Carola in ogni momento erano su di me e mi guardavano con infinita dolcezza.  Eppure lei era straordinariamente donna e giocava con lui  come una donna, ma stranamente tra noi era scattata una complicità….Era stato un pomeriggio eccitante, appassionato, e per me, sconvolgente. Un pomeriggio che non avrei mai più dimenticato.
 Alla fine dopo una doccia, ci eravamo rivestiti e salutati ed era finita lì. Non avevamo in programma altri incontri. E per qualche motivo, lui nonostante avesse apprezzato il piacere che Carola gli aveva dato, non l’aveva presa in simpatia, non me ne resi subito conto, ma poi mi disse  chiaramente che non voleva rivederla. 
Io avevo continuato a sentire Carola al telefono per diversi mesi. Parlavamo di tante cose, soprattutto della sua vita, io ne ero incuriosita e affascinata, e spesso sentivo molta tristezza e solitudine nella sua voce. Sentivo che mi piaceva ma non riuscivo a dare una definizione a questa attrazione, e non capivo neppure realmente cosa volesse da me...lei si era fatta penetrare da lui, lo aveva cercato e voluto, ne aveva goduto con tutta se stessa e invece non era riuscita a godere con me, e quindi avrei pensato che propendesse per lui e che rivolesse lui. Invece mi ripeteva spesso che dovevo staccarmi da lui, che si leggeva nei miei occhi quanto lo amassi,  ma si vedeva altrettanto chiaramente che  non ero ricambiata. Mi diceva, ricorda che anche se mi vedi donna io sono nato uomo, e capisco gli uomini, lui non ti ama, sei solo il suo giocattolo.
Dopo qualche mese Carola mi aveva chiesto di vederci in un bar per un aperitivo, ma senza di lui. E io che invece ero innamorata persa, gli avevo raccontato tutto, compreso quello che lei mi aveva detto su di lui, così lui mi aveva suggerito di non sentirla più e di non rivederla,  perché era una pazza e dovevo starle lontana. E io stupidamente, avevo smesso di chiamarla. Qualche mese dopo, nel cambio di cellulare mi ero persa il suo numero e non ero mai più riuscita a ritrovarlo. Spesso pensavo a lei, chiedendomi come stesse e se avesse finalmente realizzato quello che tanto desiderava. Dopo anni per caso, leggendo su internet su quegli annunci tipo Bakekaa avevo visto l’annuncio di una tale trans Carola che si offriva solo a “molto generosi”. Non c’erano foto ma il tono della mail era dignitoso, molto selettivo ed elegante, diverso dagli altri annunci, sentivo che era lei e avevo risposto. Carola si ricordava di me, si ricordava tutto di quel pomeriggio e la cosa mi aveva colpito…. Mi aveva chiesto se stavo ancora con lui e mi aveva ripetuto “ma lui non ti amerà mai, perchè ti fai del male?”….
Lei doveva essere sui cinquant’anni  ormai e non sembrava felice, le sue parole erano quasi rassegnate…..come se non avesse trovato quello che aveva tanto cercato e non cercasse più.... Avevamo ricominciato a scriverci mail, come se non ci fossimo mai interrotte, riprendendo il racconto delle nostre vite da dove l'avevamo lasciato, ma anche in quel caso, stupidamente,  non ci eravamo scambiate il numero di cellulare finchè una mia mail tornò indietro con un messaggio di errore. L’annuncio sul sito era scaduto e l’indirizzo mail con esso. Da allora in poi, pur provandoci spesso, non l’ho più rintracciata su nessun sito. Ricordo così bene il suo corpo stretto al mio e i suoi occhi verdi, quell’abbraccio così forte e quelle carezze cosi dolci e delicate su di me…. La penso spesso….Non dimenticherò i suoi occhi.

 La bambina col cappotto azzurro-cielo
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