Per la Festa del Papà la maestra ci ha fatto fare un portacenere col das, piccolo e rotondo, l’ho colorato di blu con sfumature azzurre, volevo che sembrassero onde invece sembrano nuvolette ma è carino lo stesso. Ho fatto anche il biglietto: un cartoncino azzurro con sopra incollata una sigaretta. Ci ho scritto a caratteri grandi e un pò incerti: PER IL MIO PAPA’.
Una settimana fa la maestra ci aveva detto che dovevamo fare un posacenere per i nostri papà. Gli altri bambini erano entusiasti, impastavano quella pallina di das tutti frenetici pensando alle facce sorridenti dei loro papà nel riceverlo. Io me ne stavo lì a fissare il das sul banco con una gran voglia di piangere. Mi sono avvicinata alla cattedra facendomi piccola piccola dentro il grembiulino bianco, e ho sussurrato con un filo di voce alla maestra che il mio papà non c'era più e magari potevo fare un disegno o un’altra cosa perché quel posacenere non sapevo a chi darlo. Lei seccata mi ha risposto di fare il portacenere e di regalarlo a chi mi pareva, a mio nonno o mio zio o mia madre. L’ha detto ad alta voce e alcuni bambini hanno riso. Sono tornata al banco con le lacrime agli occhi e fatto quello stupido portacenere. L’ho regalato a mio nonno che neppure fumava, ma ne è stato molto felice, l’ha messo in bella vista sulla sua scrivania e ha appeso al muro il biglietto con la sigaretta come fosse un bel quadro.
Sono cresciuta e ogni tanto ripenso a quel posacenere, a quella stupida maestra, e a quel papà meraviglioso che la vita mi ha portato via tanto presto che nemmeno lo ricordo. Ma ora so, che lui è sempre con me, anche se non può prendermi per mano come facevano gli altri papà dei miei compagni all'uscita dalla scuola, spesso sento che lo fa, e che mi indica la via, quando sto per prendere quella sbagliata.
Sono cresciuta e ogni tanto ripenso a quel posacenere, a quella stupida maestra, e a quel papà meraviglioso che la vita mi ha portato via tanto presto che nemmeno lo ricordo. Ma ora so, che lui è sempre con me, anche se non può prendermi per mano come facevano gli altri papà dei miei compagni all'uscita dalla scuola, spesso sento che lo fa, e che mi indica la via, quando sto per prendere quella sbagliata.
A tutti i papà, quelli che non ci sono più, a quelli che presto lo saranno, a quelli che hanno la fortuna di accompagnare i figli a scuola tutti i giorni, a quelli che devono aspettare la visita mensile decisa da un giudice, a quelli che lottano per poter vedere i propri figli, a quelli che possono dargli il bacio della buonanotte tutte le sera, a quelli che stasera riceveranno in regalo un posacenere fatto col das..... i migliori auguri per questo 19 marzo, godete di ogni istante con i vostri figli, ogni attimo è un dono.
La bambina col cappotto azzurro-cielo
La bambina col cappotto azzurro- cielo@copyright
La bambina col cappotto azzurro- cielo@copyright
La vita sembra così impietosa, ti dà tutto e poi ti riprende tutto. Bisogna comprendere e onorare non solo perché sono i nostri genitori, ma perché alla vita hanno dato tutto ciò che potevano dare, con impegno e fatica. Pazienza se poi sbarellano un po'...lo faremo anche noi forse.
RispondiEliminaCiao
Gio
Io vedo altro anche in questo post, vado oltre l'aspetto emotivo e personale che pur ha tanto impatto su tutti noi e fa parte delle caratteristiche dell'autrice.
EliminaMa questo post di Monica ancora una volta ci fa riflettere e ci insegna molto dell'aspetto educativo per cui nche la festa del papà inserita nel percorso scolastico può diventare una dei tanti microdrammi di cui gli adolescenti loro malgrado sono protagonisti.
L'adolescente spesso ha spiccata individualità e stili e modi che possono risultare per l’adulto o irritanti o incomprensibili, come il comportamento stizzito della cara maestriina…
L’adolescenza rappresenta lo snodo evolutivo nel quale la diffidenza prende il posto della fiducia, la differenza quello dell’uniformità.
L’opposizione adolescenziale può manifestarsi come negazione sistematica di ogni tradizione e, dunque, come vuoto di valori, cosa che rappresenta per il ragazzo e per la società il rischio esistenziale massimo. Per ‘normalizzare’ l’adolescente, la società incarica la scuola di approntare una ‘cura’ operazione ormai sempre più difficile. Un rapporto fra insegnante e studente dovrebbe, privilegiare l’attenzione alla sua complessità individuale.
In sostanza, se l’insegnante non sa cogliere nel ragazzo la sua singolarità (la storia personale, le attitudini, le eccellenze e le carenze, la sensibilità, i gusti, le simpatie e le antipatie, le linee di forza che stanno già costruendo il suo destino), il ragazzo rifiuterà di piegarsi alla conoscenza di nozioni valide per tutti, generali, quindi per lui astratte. Solo se avvertirà il rispetto per la propria individualità, il ragazzo consentirà di inserirsi in discorsi di portata generale.
Veramente toccante come post. Io il padre lo perso nel pieno delle sue forze... e ancora sento la forza del suo amore dentro ogni cosa o gesto che ha lasciato... Notte cara amica.
RispondiElimina????
Eliminagrazie Mony....
RispondiEliminami hai fatto vernire i brividi......
da più di trentanni non faccio più gli auguri per la festa del papà......
ma da qualche anno li ricevo ......
grazie
ti abbraccio
CHE BELLE E COMMOVENTI LE TUE PAROLE MONY
RispondiEliminaVENERDI SONO 8 ANNI CHE MIO PADRE SE NE ANDATO...
NON TI DICO CHE IL DOLORE PASSA, SAREI BUGIARDA... MA IMPARI A CONVIVERCI, A NON SENTIRTI SOFFOCARE, A COMPRENDERE CHE LA VITA A VOLTA CI TOGLIE QUELLO CHE CI DA... MA I RICORDI E L'AMORE NON FINISCONO CON LA MORTE, LA VINCONO.
Ciao Mony
RispondiEliminaAnch'io spesso penso al mio papà e alla mia mamma che non ci sono più.
Mi vengono in mente tante cose...
Parole non dette che andavano dette...
Parole di troppo che era meglio fossero taciute...
Ma il passato non si può cambiare..
C'è il presente, in cui mi mancano fisicamente...
Ma sono sempre nel mio cuore, e nei miei pensieri.
A loro chiedo aiuto nei momenti di difficoltà e a loro va la mente quando c'è un bel momento da condividere.
i tuoi post mi emozionano sempre
RispondiEliminaquesto fino alle lacrime
Bellissimo articolo. Quella maestra, non è degna di quel nome, poteva fare un altro lavoro, credimi, parola di insegnante.
RispondiEliminasinforosa castoro
ciao.
http:sinforosacastoro.blogspot.com
Mi rendo conto che non importa a nessuno, ma stamattina, svegliandomi, la prima cosa che ho detto è stata: "Tanti auguri, papà".
RispondiEliminaE' venuto a mancare nel dicembre del 1990 - ventitré anni fa - però non c'è giorno che non penso a lui. Lo sogno spessissimo e al mattino, dopo averlo sognato, mi sveglio felice.
Non c'è dolore più grande che perdere i propri cari. Forse è per questo che voglio stare sempre con lui. Che non voglio mai staccarmi da lui.
Non è vero che non importa a nessuno....capita anche a me...mio padre è morto quando avevo 2 anni quindi neppure lo ricordo se non fosse per le foto e i racconti di mia madre, ma ci penso ogni giorno e spesso gli chiedo aiuto, gli chiedo "cosa faresti tu al mio posto?", e mi capita di addormentarsi sentendo la sua mano che mi accarezza sui capelli .... grazie di aver voluto condividere questa parte di te ....
EliminaIo ho problemi di connessione!!! A me importa!!! Io ho fatto gli auguri al mio papà che è lontano da me e non sta bene!!!
RispondiEliminabel gesto il tuo mony . grazie
RispondiEliminauna delle cose più belle ke ho mai letto sul papà
RispondiEliminaiao leggo solo ora e per puro caso il tuo post non conoscevo questa funzione di google pensavo che mi snobassi scusami il brutto pensiero spero che le mie poesie ti piacciano come a me è tanto piaciuta quella tua frase ciao spero di approfondire la conoscenza e spero che tu apprezzi la mia poesia
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