sabato 29 giugno 2013

UN' AUTO PER AMICA

Un altro pezzetto di vita a cui devo rinunciare. Oggi ho dovuto darti via, mia storica compagna di scorribande. L’ho dovuto fare per sopravvivere: non potevo più mantenerti, riesco a stento a mantenere me. Non voglio vederti arrugginire ed invecchiare senza poter fare niente, non lo meriti. Guardo quello spazio vuoto nel posteggio e mi sembra che mi manchi una presenza abituale, quasi un’amica. Lo so è stupido, ma vent’anni non sono un giorno e chiamarti macchina è troppo riduttivo. Ti ho preso che volevano ridurti ad un ammasso di lamiera, ed io, testarda, non ho voluto, ho detto: la prendo io. E come se tu avessi capito, non mi hai mai tradito. Siamo cresciute insieme tu ed io: quanti chilometri fatti, quante curve e salite affrontate, sempre con la stessa tenacia di volercela fare e la tenacia di arrivare in cima a tutti i costi. A volte qualche muro (metaforico)  in piena faccia, ma ne siamo sempre uscite con la stessa voglia di tornare in pista. Fidata come poche (mai mi  hai lasciato a piedi), grintosa, potente, un’auto con gli attributi, tanto da far mangiare la polvere a sorelline ben più giovani a gare e raduni. Eri il mio orgoglio quando giravamo per strada, tutti gli occhi rivolti verso di noi: come una diva di altri tempi sapevi calamitare l’attenzione al tuo passaggio, altro che quelle moderne scatolette tutte uguali, tu eri inimitabile. Amica di viaggio e testimone divertita delle mie prime esperienze amorose: quanti baci e carezze  su quei  sedili…quanti ricordi! Avrei voluto festeggiare con te i tuoi 30 anni di vita, ma non è stato possibile, non potevo più aspettare, anche se mancava poco. 
Oggi spero di averti lasciato in buone mani, mani che avranno cura di te e ti faranno correre a perdifiato su quelle salite che tanto ti piace mordere, mani che sapranno apprezzarti e trattarti da Signora d'altri tempi quale sei.  Mani che ti riporteranno all'antico splendore, con pezzi originali e cure che io non posso permettermi. E sarai ancora la più ammirata ai raduni! Ti ho guardata andare via con un nodo alla gola mentre ti facevi largo nel traffico al tramonto, facendoti notare come al solito, con quella classe che fa scomparire tutte le moderne "scatolette di latta" in circolazione: un rombo e via ormai sei lanciata verso l’orizzonte e verso mille altre strade … come sottofondo una musica inconfondibile, il suono del tuo motore …

 La bambina col cappotto azzurro-cielo
La bambina col cappotto azzurro- cielo@copyright

6 commenti:

  1. ti capisco io mi son dovuto vendere la mia vespa d'epoca che mi ero restaurato ma la sopravvivenza in questi periodi ci riduce così

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  2. Da qualche anno a questa parte tutti in famiglia abbiamo cercato di ridimensionare tutto ma proprio tutto, abbiamo prosciugato tutti i risparmi, siamo arrivati addirittura a vendere l'oro di famiglia ed alla fine non siamo riusciti comunque ad evitare d'indebitarci perchè il alvoro è calato troppo. Io avevo 3 splendide chitarre ne ho conservato una, ma le altre le ho vendute. Il fatto è che non si tratta di beni di lusso, un'utilitaria non è certo una ferrari ed essere costretti a vendere quel poco che ti sei guadagnato in anni di lavoro, ti fa sentire davvero male.

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  3. Gian Paolo Tressoldi29 giugno 2013 alle ore 10:35

    A volte.... spesso Mony la "TUA" auto, il "TUO" Cane, il "TUO" cavallo danno molte più soddisfazioni di qualsiasi persona.... anche se per gli altri non hanno un'anima!

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  4. Ciao Bellissima…
    Questa settimana ti ho pensata tanto… ( non pensare che è assurdo per favore, c’è un motivo!).
    La prossima settimana lavoro ancora e poi vado in ferie…finalmente!
    Lo stesso tipo di “amore” l’ho avuto per i miei scooters.. non potrei vivere senza! é qualcosa di inspiegabile…vorrei tanto portarti a fare un giro…

    Ciao Mony!
    Un bacio da Alex

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  5. Mi sono affezionato molto alla mia moto perchè ci ho passato momenti indimenticabili, con gli amici, in posti fantastici.

    Mi fa emergere ricordi bellissimi che sanno tirarti su in momenti tristi.

    Un a compagna di viaggio. Anche di vita, se la si usa tutti i giorni.
    Legittimo affezionarcisi, no?

    Se ci pensate i nostri oggetti di tutti i giorni sono la nostra vita, perchè senza di essi non riusciremmo a fare nulla: pensate al computer, io lo uso per lavorare, senza di esso non potrei fare nulla, e io il mio computer lo tengo come un oracolo; stessa cosa la moto: ci vado dappertutto in ogni momento della giornata con qualsiasi tempo, senza di essa non potrei fare nulla, ogni volta che faccio un giro lungo la controllo prima e dopo e la pulisco accuratamente.

    E' triste? forse si, forse no.

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  6. ...quegli spazi "vuoti" che, in noi, hanno un
    significato "speciale!!!" ...di vita!!!
    ...Ciao

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