Lui era il viaggio ed il viaggiatore.
Lei era il fiume che danzando scende fino ad unirsi al mare.
Lui era vento caldo del Sud che non si ferma mai.
Lei era dolcezza che ti avvolge.
Lui era un enigma di immagini mute.
Lei era musica che fa vibrare i sensi.
Lui era un' inarrestabile pulsione a conoscere, scoprire, succhiare il midollo della vita.
Lei era un'incolmabile, disperato, insaziabile bisogno d'amore.
La vita di lei è un' alternarsi di amore e morte. Ogni volta che ama, lei muore. E di nuovo, ogni volta, torna ad amare. E torna a morire, per quanto ancora?
La vita di lui è una continua partenza. Partenze senza ritorni.Ogni volta un'altra tappa, altri visi, altre persone da conoscere, altre partenze. Nessun ritorno mai, per quanto ancora?
Lui la incontrò in un sogno che sembrava reale. Lei piangeva per un amore perduto, chiusa in un solitario esilio dalla vita. Lui fuggiva senza meta, alla ricerca di qualcosa che non sapeva.
Nel sogno lui poteva sentirne il dolore, la rassegnazione, il suo pianto era come un mormorio sommesso nel silenzio della notte. Nel sogno lui vedeva il viso pallido di lei nel riflesso della luna, assaporava il sapore salmastro sulle sue labbra, odorava i capelli scompigliati alla brezza marina. Ma appena provava a sfiorarle il viso lei scompariva e si risvegliava ancora una volta solo.
Rimaneva a lungo nel letto a ripercorrere ogni istante di quel sogno, ripercorreva nella mente strade infinite sulla pelle di lei. Riusciva a vederla nel buio: le sue mani sfioravano i lineamenti del suo corpo come ad accarezzare lievi le corde di una chitarra. Poteva sentire ogni legamento, ogni muscolo, ogni nervo di lei; poteva addentrarsi sotto la sua pelle e sentire il battito rallentato del suo cuore nel sonno ed addentrarsi ancora più in profondità fin nei suoi sogni, nei suoi ricordi e fin dentro la sua anima.
Lui la sentiva accanto a sé ogni notte in quel letto solitario e ormai averla lì stava diventando un'esigenza del suo corpo. Chiudeva gli occhi sapendo di ritrovarla in quel sogno. E lei c'era sempre dolce e calda, viva, pulsante, si aggrappava al corpo di lui per sopravvivere un'altra notte ancora.
Sembrava che il sogno potesse non finire mai. Lui sentiva che da qualsiasi strada stesse provenendo era là che doveva arrivare. Doveva arrivare in quella casa, in quella città sperduta nel niente, dove lei lo stava aspettando per darsi completamente.
Lei sapeva di essere solo un' altra tappa, sapeva che non si può afferrare il vento. Sarebbe stato un'altra volta morire ma non poteva fare a meno di lui.
Per lui domani ci sarebbe stata un'altra partenza e avrebbe voluto passare oltre per non farle del male, ma non potè fare a meno di fermarsi in quel sogno pur sapendo che questa volta partire sarebbe stato piu difficile del solito.
Lui era il perimetro, lei era il centro.
Lui era il viaggio, lei era la permanenza.
Lui era senza pace. Lei era il rifugio.
Per lei vivere era amare. Per lui vivere era partire.
A volte per qualche breve istante
tutte le anime senza pace trovano un'oasi dove fermarsi,
una stanza calda nel cuore dell'inverno dove riscaldarsi
prima di riprendere il cammino.
La bambina col cappotto azzurro-cielo
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