We get together with people because
they’re the same or because they’re different, and in the end we split
with them for exactly the same reasons.
Stiamo insieme a una persona perché la
troviamo uguale a noi o perché ci sembra diversa da noi, ma alla fine ci
lasciamo esattamente per lo stesso motivo.
un rocker ormai scoppiato, ex-alcolista, impegnato a destreggiarsi fra i numerosi figli seminati per strada e fra le loro varie madri, ormai caduto nel dimenticatoio da vent'anni non fosse che per uno sparuto manipolo di fedelissimi sparsi per il mondo, che si ritrovano in un sito internet per inneggiare al loro idolo. Tucker da quando ha smesso di fare musica, incapace di costruirsi una vita e senza la minima voglia di farlo, si è trascinato da una donna all'altra, donne che si innamoravano di ciò che lui era stato e speravano di essere le muse della sua rinascita ma quando si accorgevano che era tutto inutile puntualmente lo mollavano. E ora l'ennesima moglie lo lascia con l'ennesimo figlio, un'altra figlia ventenne riappare dal passato per comunicargli che sta per diventare nonno...insomma Tucker è costretto a guardarsi dentro e non è un bello spettacolo!
Il più fanatico dei suoi fan virtuali, Duncan, è un personaggio riuscitissimo, pateticamente ironico, in cui molti quarantenni possono rispecchiarsi. Uomini che restano ancorati a passioni adolescenziali, che vivono nel passato e non crescono, per poi ritrovarsi a quarantanni con una vita piatta e noiosa in cui non c'è nessuna emozione. Il libro inizia con il viaggio in America di Duncan con la compagna, un pellegrinaggio nei luoghi della "mitologia" di Tucker Crowe i, luoghi come i gabinetti di un bar o la casa della ex-moglie (la Juliet del titolo originario). Beh la scena in cui lui si fa fotografare "in posa" all'urinatorio del bar del suo idolo è esilarante! Ma quella che trovo riuscitissima è la figura di Annie, compagna di Duncan. Quindici anni di convivenza, una vita di coppia piatta senza sesso ne passione, incatenata ad un'esistenza quotidiana che le va stretta, in una cittadina della provincia inglese, col desiderio di avere figli represso per far piacere a lui e nessuna prospettiva di felicità, Annie mi suscita un moto di istintiva simpatia per la sua intelligenza e per il suo coraggio, che è poi il coraggio di tutte quelle donne che, nonostante tutto, ci provano a cambiare in meglio la loro vita. Credo che molte di noi possano rivedersi in lei, quando dopo aver scoperto il tradimento di Duncan, decide di aver sprecato già troppo tempo della sua vita con l'uomo sbagliato e decide di troncare. E proprio lei, in un colpo di genio dell'autore, incontrerà il vero Tucker Crowe...il finale è aperto a mille opportunità, come la vita di tutti noi che scorre piatta finchè qualcosa di imprevisto accade e ci fa rimettere tutto in discussione....Come accade con tutti i libri di Hornby, la storia ti aggancia dalla prima pagina e ti porta fino alla fine senza che tu te ne renda conto, con leggerezza ed ironia, pur affrontando quel che è il quotidiano mondo interiore di tanti di noi. Esiterei col dire che sono dei capolavori: ma parlano della realtà dei tempi nostri, in modo diretto, semplice, senza la pretesa di essere Tolstoj ma in modo che ognuno possa rivedersi in quella monotona quotidianità che spesso ci inghiotte senza lasciarci via d'uscita ma da cui spesso, riusciamo a fuggire. Un romanzo da portare in ferie per sorridere e riflettere.....
Come sempre non posso che darti ragione sulla scellerata scelta dei titoli fatta dalla casa editrice… “Juliet, naked” è talmente intrinseco al romanzo stesso che bastava non tradurlo affatto!
RispondiEliminaNick Hornby rappresenta, per me, lo scrittore del quale “devo” leggere tutti i libri. Attendo con impazienza ogni sua nuova pubblicazione: non lo trovo geniale, certamente, ma trovo la sua scrittura molto easy, divertente, ironica e mai banale. Con “Tutta un’altra musica”, poi, è come se avesse chiuso, idealmente, il cerchio iniziato con” Alta fedeltà”, arricchendolo e impreziosendolo di tutta la maturità acquisita nel tempo come uomo e come scrittore . Mi è piaciuto
Divertente, amarognolo, ironico. Nick Hornby al meglio.
EliminaSul titolo concordo con silvia e poi ricorda tanto il pre-precedente “Tutto per una ragazza”, no?
E figurati se non mi sono sentito
Eliminacoinvolto io, che fan compulsivo
lo sono stato davvero (anche se non
a quei livelli, neh).
Poi vabè, qualcosa mi è rimasto nella tastiera
del pc: i forum musicali, le schede
di wiki, le interpretazioni che i
fans fanno delle canzoni...
Ho preferito concentrarmi sugli aspetti
diciamo...esistenziali dell'opera.
Poco fa ho finito il libro. Mi è piaciuto. Mi è molto piaciuto ! Forse Hornby non sarà un tipico scrittore da nobel (ma perchè no?) ma certo la sua scrittura facile, ironica, leggera sa cogliere ogni sfacettatura dell’animo umano. Il libro è pervaso da un sottile filo di tristezza risultato della solitudine dei tre protagonisti, ma la scrittura di Hornby la tiene in sospeso facendo invece emergere la positività di persone che sanno di avere fallito ma che non si rassegnano.
RispondiEliminaOra vi rovino la festa lo so!!! Io non conoscevo l’autore e mi hanno regalato il libro….una cosa è certa, non leggerò piu nulla di questo Hornby!!! Penso sia uno dei peggiori libri che abbia mai letto…una palla mostrosa. Ho gia cazziato chi me l’ha regalato affinchè scelga qualcosa di migliore la prossima volta :-)
RispondiEliminaUna palla mostruosa come la vita noiosa di tante coppie! Io lo trovo realistico non si inventa storie da favola ma descrive la realtà Annie si accontenta di duncan perchè vive a Gooleness.... come se uno che vive in un piccolo paese non possa prendere di +.... lei stessa pensa che se avesse abitato amlondra o a manchester la sua vita sarebbe stata sicuramente diversa!!!!!
Eliminacmq ci sono donne che hanno non lasciano i propri compagni xè hanno paura di rimanere sole!!
I gusti son gusti Chris!
EliminaCiao, i giudizi sono molto soggettivi, tutto dipende molto anche dallo stato d’animo in cui ci si trova, io l’ho trovato piacevolissimo, a parte il finale aperto che mi lascia sperare in un seguito.
RispondiEliminaAncora adesso mi girano i personaggi e la storia nella mente, buon segno quando finisco un libro.
E poi *Juliet, naked*, non era anche musicalmente così ben riuscito??
RispondiEliminaMah… mi piacerebbe conoscere chi traduce i titoli dei libri stranieri…
Immagino che la cosa di naked sia voluta, una sorte di citazione/tributo ai beatles.
EliminaIo ho trovato molto realistico e divertente lo scambio
di post del forum, sulle ultime due pagine del libro...
:-D
"Let it Be, naked", album postumo dei Beatles?
EliminaLetto... Carino, ma preferisco "Alta fedeltà", "Tutto per una ragazza" e.... "About a boy"....
RispondiEliminaAbout a Boy Trailer [HD]
Sono un fan di Hornby e forse non sono obiettivo ma questo romanzo mi ha riconciliato con lui dopo le prove mediocri di Non buttiamoci giù e Tutto per una ragazza. C’è tutto quel che mi piace di Nick in questo romanzo : ironia, leggerezza_ che non gli impedisce di essere un acuto osservatore della generazione dei quarantenni_ amore per la musica, personaggi a tutto tondo come Annie, Tucker Crowe e l’insopportabile Duncan. Da leggere!
RispondiEliminaNon vedo l'ora di leggerlo!
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