Milù era una gallinella con belle piume dai riflessi quasi dorati e occhi grandi e curiosi. Era nata con una malformazione genetica, una neoplasia ingombrante che colpisce un pollo ogni milione di polli: era nata con l’anima. I medici dissero che non c’era cura e che non si poteva neppure asportargliela perché era proprio attaccata al cuore. Così fin da pulcino Milù portò il peso di questa diversità, se ne stava sempre in disparte, invidiando i pulcini normali senz’anima che razzolavano felici. Ne soffriva molto, piangeva in silenzio e l’anima spesso sembrava dolere in maniera insopportabile.
Col tempo aveva imparato a non lasciar trasparire la sua sofferenza e a vivere in quel mondo di polli cercando di adeguarsi ma con scarsi risultati. Detestava quella vita, detestava il pollaio e i suoi compagni polli! La cosa buffa è che loro invece erano felici. Passavano pigramente le giornate con l’unico scopo cercare vermi nel terreno, facendo a gara a chi schiamazzava più forte solo per farsi notare. Non ridevano, non piangevano, non sognavano, non alzavano mai lo sguardo verso il cielo per guardare le aquile in volo, non si chiedevano mai se esistesse qualcosa oltre il recinto del loro pollaio.
Per molto tempo aveva pensato che si accontentassero e li aveva invidiati per questo. Si chiedeva "Perché anche io non so accontentarmi?" e si sforzava con tutta se stessa di gioire di quella vita sempre uguale, senza emozione, senza scopo. Ma per quanti sforzi facesse c’era sempre una vocina che le sussurrava "Avanti metti il becco oltre quel pollaio…c’è tutto un mondo!"
Poi aveva capito che i polli non si accontentavano affatto, semplicemente non cercavano altro. Perché mai un pollo dovrebbe avere dei sogni se non ha l’anima? Loro avevano solo lo stomaco e gli bastava riempirlo per essere felici. Ma come si fa a riempire un’anima? L’anima si nutre di sogni e desideri non di vermi.
Milù non poteva smettere di sognare sennò il dolore sarebbe diventato insopportabile e alla fine l’anima sarebbe morta e con lei il suo cuore. Certo anche Milù doveva pure mangiare, lavorare e fare la sua parte. Cercare vermi del terreno le occupava tempo ed energie, non è facile sopravvivere in un pollaio, ci sono galline disposte a tutto per rubarti il cibo dal becco. Ma la notte, quando tutti ormai sazi e con le pance gonfie russavano beati, lei se ne stava sveglia a guardare il cielo, a sognare e fare mille progetti. La sua mente volava fuori dal quel pollaio, lassù tra le stelle e lei immaginava una vita diversa. Era allora che la sofferenza si placava e, per qualche istante poteva perfino sentire distintamente la sua anima pulsare e battere all’unisono col cuore. Poi inevitabilmente il gallo annunciava l’alba e la solita vita di sempre riprendeva, bisognava correre a destra e a sinistra e non c’era tempo per sognare.
Aveva anche avuto qualche fidanzato. Milù era molto carina e ambita, ma quando, dopo i primi appuntamenti, lei gli parlava dei suoi sogni loro si allontanavano, anzi alcuni scappavano a zampe levate quasi che avere l’anima fosse una malattia contagiosa. Altri invece si atteggiavano a saccenti e le consigliavano di non pensarci "Sei solo un pollo" le ripetevano "cerca di dimenticare di avere un’anima e fatti una famiglia". Milù era ormai nell’età in cui tutte le gallinelle depongono le uova e vivono ingrassando felici e aspettando che il gallo sia in luna buona per concedere qualche ora di passione. Ma lei non ci pensava proprio a sedersi, covare e aspettare il suo turno per soddisfare le voglie di uno stupido gallo! Si rendeva conto che la sua vita stava passando e che a forza di rimandare sarebbe invecchiata e morta dentro quel pollaio. Aveva voglia di vedere facce nuove, viaggiare e conoscere il mondo là fuori e magari imparare altre lingue.
Una notte non resistette più, la luna era luminosa e il cielo stellato, tutti dormivano e nessuno si accorse di Milù che con piccoli passi furtivi sgusciava da un buco nel recinto del pollaio. Si mise a correre a perdifiato finché si girò e il pollaio era scomparso alla sua vista. Intorno a lei c’erano alberi così alti che sembravano sfiorare le stelle, e profumi di fiori e muschio così deliziosi come non aveva mai odorati. Era sola, spaventata e aveva una gran voglia di piangere ma si rendeva conto che doveva andare avanti. Stava albeggiando ormai e tra poco il pollaio si sarebbe svegliato. Si sarebbero accorti della sua assenza e non sarebbe più potuta tornare indietro: sarebbe stato troppo umiliante! Il pollaio era l’unica casa che avesse conosciuto e là dentro era al sicuro. Tutto era sempre uguale là dentro e non doveva dimostrare niente a nessuno. Ebbe voglia di tornare indietro e risvegliarsi in quel tepore così famigliare ma la vocina le disse "Non è quello il tuo posto". Milù non sapeva quale era esattamente il suo posto, né se esistesse un posto per lei da qualche parte, ma non voleva invecchiare dentro quel pollaio. Raccolse tutto il suo coraggio e andò avanti. I primi passi furono difficili, avanzava lentamente in quel mondo sconosciuto e selvaggio, ma era anche piena di speranza per quel primo viaggio della sua vita. Il cuore le batteva forte e la sua anima gridava finalmente libera.
Camminò tanto che perse il conto dei giorni, cibandosi dove capitava e dormendo sotto le stelle. Era felice ma le mancava soprattutto qualcuno con cui parlare di tutte le cose nuove che scopriva ogni giorno: fiori, piante, insetti e animali che sembravano venuti da altri pianeti. Non incontrò altri polli lungo la strada, ma imparò molte altre lingue per comunicare con animali diversi da lei che neppure immaginava esistessero. Dopo tanto camminare arrivò sulla cima di un monte e si sedette incantata a guardare lo spettacolo della natura. Le avevano sempre detto che il mondo finiva dietro il recinto del pollaio e ora davanti ai suoi occhi si spalancava un mondo completamente nuovo e l’orizzonte era così lontano che neppure riusciva a vederlo. Milù si sentiva leggera e aveva una gran voglia di spiegare le ali e lanciarsi nel cielo, facendosi cullare dalle correnti e trasportare dal vento. Sapeva che era solo una gallinella e le gallinelle non volano, era quello che le avevano sempre insegnato, ma non riusciva a resistere al richiamo del vento.
In fondo se anche moriva sarebbe morta felice, aveva visto il mondo e fatto più strada di quanto una gallinella poteva sperare. Ce l’aveva fatta da sola e che altro poteva desiderare? Milù guardò l’orizzonte, chiuse gli occhi e spiccò il volo …. Sarebbe stata una dolce morte.
Per molti giorni non si parlò d’altro nel pollaio.
Una gallinella era scappata e probabilmente aveva trovato una morte atroce là fuori.
Ma in fondo era sempre stata una gallinella diversa, forse per colpa di quella malformazione.
"A che serve un’anima a noi polli??? "
"Non so secondo me quella malattia l’ha fatta uscire di testa!"
"Io l’ho conosciuta era strana fin da piccola…."
"Non so secondo me quella malattia l’ha fatta uscire di testa!"
"Io l’ho conosciuta era strana fin da piccola…."
Passò il tempo e ci furono nuovi argomenti di conversazione. Fino a che, una tiepida mattina d’autunno, uno strano uccello dalle grandi ali dorate volteggiò sul pollaio per ore. I polli rimasero col becco all’insù a guardare quella misteriosa creatura che non avevano mai visto.
"Chissà com’è volare lassù…"
"Pensa a come deve essere faticoso e poi a che scopo? "
"Si hai ragione, meglio cercarci qualche verme tra poco è ora di cena…"
"Si hai ragione, meglio cercarci qualche verme tra poco è ora di cena…"
Quanto tempo era passato da quando era scappata da quel pollaio, quante cose aveva visto da allora e quanto aveva imparato.
Quell’anima che aveva sempre creduto una malformazione di cui vergognarsi in realtà era un dono del cielo.
Una vecchia saggia aquila le aveva rivelato che solo chi ha un’anima riesce a volare, e che i sogni sono ali dorate che ti portano lontano.
Milù scese un’ultima volta in picchiata sul pollaio per rivedere i suoi compagni che non l’avevano riconosciuta, poi tornò tra le nuvole e si diresse verso l’orizzonte.
Non saprai mai chi sei finché non provi ad esserlo. Concediti sempre una possibilità.
La bambina col cappotto azzurro-cielo
La bambina col cappotto azzurro- cielo@copyright
La bambina col cappotto azzurro- cielo@copyright
bella storia, veramente,complimenti sei davvero in gamba, dovremmo tutti cercare di uscire dal pollaio,:-)
RispondiEliminagrazie
Non è mica un addio? sei volata via? spero di rileggerti a breve ormai sei un appuntamento fisso, un caro saluto
RispondiEliminaChe favola densa di significato e dolce al tempo stesso…..E’ proprio vero che dobbiamo sempre provarci nella vita,altrimenti avremo vissuto in modo superficiale e piatto…..e tu sei molto brava nel regalarci queste belle e dolci favole……GRAZIE….Dany
RispondiEliminabellissimo racconto un bacio
RispondiEliminabella è istruttiva questa favoletta, insegna a non abbattersi mai anche se tutto è contro di te.Insegna a combattere per una vita migliore, e a mettersi sempre alla prova,e cosi facendo si arriva ad avere risultati insperati
RispondiEliminaMolto poetico e significativo. Una favola incantata da raccontare ai nipotini.
RispondiEliminaBrava Mony
Ma dove voli?
RispondiEliminaMa poi torni? Mica ci lasci orfanelli?
Non smettere di scrivere!
E sì, da quando ha messo le piume dorate è volata via.
EliminaQuante volte abbiamo ali ma dimentichiamo di averle e rimaniamo a terra ma tu vola vola vola!!!
RispondiEliminabello il tuo racconto, complimenti, mi piace leggerti
RispondiEliminaUscire dal pollaio e magari comportarsi in maniera diversa da come si comportano tutti gli altri polli credo sia una delle cose piu difficili nella vita. A volte ci comportiamo da polli per convenienza e abitudine.
RispondiEliminaLa bellezza non è quel che si vede ma quel che si legge complimenti scrivi benissimo
RispondiElimina… hai colpito giusto… se faccio i miei bilanci di vita … mi sa che mi
RispondiEliminasono in alcune scelte accontentata di razzolare, per paura di… volare;
paura di …di crescere insomma, magari anche sbagliando,e affrontandomi … Ecco perché ora lo voglio… sono alla ricerca del “tempo perduto”
mmm… ‘nteressante sta Mony…ti dedico qualche bla bla bla bla, in positivo sia chiaro! con quegli occhi che ti ritrovi però uscirebbero delle foto fantastiche… se tanto mi da tanto anche il resto potrebbe esser valido....no no, non è una proposta, siamo troppo lontani ......cmq scrivi limpido, scorrevole e avvincente, nonostante tutto però.. io ci vedo qualcosa xy, forse solo androginità mentale che dà sempre luogo a cose interessanti...... tra il marasma di blog esistenti, questo mix che hai creato mi interessa, ti seguo, non ho un mio blog, ne voglio crearlo ne avevo uno ma è abbandonato… naviga in balia delle onde del web, forse qualcuno lo intercetterà pure ogni tanto, ma si capisce che il capitano lo ha abbandonato…perchè ora pilota cose diverse… il percorso di Ghandi volendo…oops cazzo! stavo per pubblicare nei commenti sul tuo post “Il buco” scopiazzo e incollo allora al post più recente… me lo dovrei prima leggere però, che dici?—Bè sì. (qualche scopiazzata di idee a volte c'è, ma lo stile è il tuo ed è inconfondibile)
RispondiEliminaPare quindi che ogni tanto scompari??che cosa starai mai provando ad essere?Spero tu sii felice e stia andando oltre. Ciao
…grazie per questa bella favola e per averci ricordato ancora una volta che non ci sono garanzie, ma proprio per questo bisogna continuare a provare.
RispondiEliminaa presto, andrea
Oggi una giornata da ringraziare Dio per quello che di bello ci dà una giornata che mi ispira grande fiducia e mi fa sentire di essere fortunato per respirare tanta vitalità
RispondiEliminaciaoooooooooo dolce Mony
Ciao cucciolo,come sempre sei splendida......
RispondiEliminal'emozione è grande quando l'ho letta ero incantato,ero bambino,in alcuni frangenti questa storia mi prende tanto al cuore mi intenerisce questa Milù nonostante la sua malformazione è diventata grande ha spiccato il volo nonostante le sue difficoltà è riuscita a superare gli ostacoli quasi più grandi di lei.
Ma nonostante venisse accantonata messa in un angolo l'animo è ricco di sentimenti è viva nei suoi pensieri quel giorno è arrivato ha spiccato il volo ...
bellissima dolce,come lo sei tu sempre toccante in tutti i sensi ...
come è bello leggerti scusa se è da tanto che non passo ,spero che tu mi perdoni..!!
ciao un abbraccio forte amica mia...buona vita super power cucciolo non ti ho abbandonato credimi.!!
ciao cucciolo Mony ho letto la tua poesia stupenda come sempre amica mia ricca d'animo intensissima,dolce come te..stupenda creatura che ogni volta la tua anima si apre x noi.Ci coinvolge il cuore, ci intenerisce come bimbi..sì come dei bimbi che sognano ad occhi aperti Milù è fantastica ..!! nonostante le sue difficoltà, messa in un angolo ha saputo lo stesso spiccare il volo ...dolcissima Milù ...ora sei libera di volare ..sei fantastica ogni volta che leggo la tua poesia mi emoziono ..tantissimo sei speciale Mony..fantastica..complimenti.Lo so la posto ogni volta che mi va di sognare ..vale anche x me ogni volta mi scendono le lacrime ...sì ne vale la pena lottare fino alla fine x qualcosa...la LIBERTA"...
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RispondiEliminayo
Un piccolo incanto
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