Non mi piace chi scompare. Non mi piacciono quelli che mi dicono "ti sono amico pure se non ti ho chiamato per tre anni". E non mi piacciono quelli che si nascondono dietro la parola libertà per mascherare il vuoto di sentimenti. L'amicizia è libertà ma essere libero non significa fregarsene. Non significa che puoi entrare ed uscire dalla mia vita quando ti fa comodo. Che senso ha dire "ti voglio bene" se non ci sei stato quando stavo male, se non hai condiviso le mie gioie, se non ho potuto chiamarti per raccontarti tutto quello che mi è successo in questi anni. Se quando torni non ti riconosco più. Se pensare a te mi fa sentire un vuoto anzichè un pieno. Che senso ha?
Mi piacciono le persone che ci sono sempre e anche quando hanno miliardi di cose da fare, non smettono mai di farti sentire la loro presenza. Con una parola, un messaggio, un gesto. Se la libertà è poter scegliere, io scelgo di esserci per i miei amici. E chiedo lo stesso in cambio. Sì lo ammetto, voglio presenza. Perchè secondo me i sentimenti, quelli veri, non sono costruiti con le parole ma con i fatti. E richiedono costanza. Puoi anche dire "ti voglio bene" ma se non lo dimostri non vale niente. Ed è vero la presenza a volte comporta fatica, non sempre è facile
esserci, non sempre è divertente. Gli amici condividono, parlano, litigano, si aiutano, si insultano anche se serve, si incoraggiano, e soprattutto restano, non se ne vanno. Un amico dev' esserci per te, anche quando sarebbe più facile per lui essere altrove. L'amicizia, come tutte le cose migliori della vita, richiede sacrificio, pazienza, dedizione. Se fosse facile avremmo migliaia di amici, ma siamo fortunati se li possiamo contare sulle dita di una mano. Per questo se siete miei amici non venitemi a parlare dell'assenza come un valore. Io voglio presenza. La bambina col cappotto azzurro-cielo
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