domenica 28 maggio 2017

QUANDO SI CHIUDE UNA PORTA SI APRE UN CHIANTI...(o viceversa)


L’inizio della serata era stato davvero perfetto:  la cena le era riuscita discretamente e  lui, per la prima volta, le aveva fatto i complimenti per il cibo. Avevano cucinato assieme e mangiato gustandosi ogni boccone, parlando e scherzando mentre sorseggiavano un buon Chianti. Poi alla fine della cena il cellulare di lui aveva suonato. Di solito lui le diceva di restare e parlava davanti a lei, spesso continuando ad accarezzarla. Ma stavolta le aveva fatto cenno di stare zitta e se n’era andato in bagno. Non lo ascoltava, non voleva ascoltare, ma sentiva che  il tono della sua voce era cambiato,  la sua voce si era addolcita. Era quello stesso modo morbido e misurato con cui parlava alla sua ex moglie e anche allora le faceva lo stesso cenno di stare in silenzio e si allontanava. Solo che stavolta aveva detto di non avere legami ferrei, di essere libero, di voler essere libero. E aveva mentito. Mentre lui parlava, lei seduta in cucina a fissare il piatto, pensava solo che lui aveva mentito. Non le era mai importato delle altre donne, erano un contorno marginale, facevano parte del suo fascino, e a lei piaceva il pacchetto completo, ma lui aveva detto di essere single. E ora non si comportava da single.  Lei aveva sperato che questa volta lui fosse sincero, con lei e con se stesso.  Invece ancora una volta lui aveva mentito, ma questa volta che bisogno c'era? Aveva mentito ed era stata come una pugnalata a tradimento quando pensava finalmente che tra loro ci fosse un rapporto sincero e alla pari. Quando era tornato in cucina e si era seduto a tavola come se nulla fosse, qualcosa in lei si era spezzato. Non riusciva più a guardarlo in faccia e quando si erano spostati come al solito sul divano per finire il vino guardando un film lei si era allontanata da lui e non aveva cercato l’abbraccio avvolgente del suo corpo come faceva sempre. Era rimasta lì in un angolo del divano in silenzio, con lui che le diceva che era la solita scema e che doveva smetterla di comportarsi così.  Il film era triste ma non così tanto da farla piangere eppure lei aveva in volto rigato di lacrime, piangeva in silenzio per non farsi sentire perché lui si sarebbe arrabbiato. Lei era a disagio, avrebbe voluto chiedergli “perché mi hai mentito?” ma non riusciva a parlare. E lui faceva finta di niente. Ad un certo punto dopo qualche scaramucccia verbale, lui aveva cominciato ad arrabbiarsi, lei sapeva che si stava trattenendo dall'esplodere e sarebbe stata un'altra litigata furiosa,  poi all'improvviso lui le aveva domandato “Vuoi che me ne vada?” e lei senza neppure guardarlo aveva detto “Se vuoi andare, vai” .
 Lui aveva ripetuto la domanda molte volte dicendole “ Non è una risposta, dimmelo chiaro se vuoi che me ne vada” ma lei  fissando la televisione continuava a ripetere con un filo di voce “Se vuoi andare, vai”
Alla fine lui si era alzato di scatto aveva preso la giacca ed era uscito. Lei non l’aveva guardato andarsene, non si era mossa da quell’angolo del divano e aveva continuato a fissare lo schermo quasi senza respirare. Aveva sentito la porta chiudersi  e le era sembrato che il battito del suo cuore si fosse fermato quando lui era uscito. Le era sembrato che lui indugiasse fuori dalla porta, ma forse era stata solo un’impressione. Lei non si era mossa, aveva continuato a piangere rannicchiata in quell’angolo del divano per ore…. Fino all'alba.....Poi si era ricordata che avevano dimenticato di mangiare le fragole….

 La bambina col cappotto azzurro-cielo
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