venerdì 16 maggio 2014

Il violinista nella metropolitana.... (una storia vera)

Il violinista Joshua Bell
Un uomo seduto in una stazione della metropolitana di Washington DC iniziò a suonare il violino in un freddo mattino di gennaio. Suonò sei pezzi di Bach per circa 45 minuti. Durante questo lasso di tempo, poiché era l’ora di punta, è stato calcolato che 1.100 persone sarebbero passate per la stazione. Passarono tre minuti e un uomo di mezza età notò che c’era un musicista che suonava. Rallentò il passo, si fermò per alcuni secondi, e poi si affrettò per riprendere il tempo perso. Un minuto dopo il violinista ricevette il primo dollaro di mancia: una donna lanciò il denaro nella cassetta e, senza fermarsi, continuò a camminare. Pochi minuti dopo qualcuno si appoggiò al muro per ascoltarlo, ma poi guardò l’orologio e ricominciò a camminare. Chiaramente era in ritardo per il lavoro. Quello che prestò maggior attenzione fu un bambino di 3 anni. Sua madre lo invitava a sbrigarsi, ma il ragazzino si fermò a guardare il violinista. Infine la madre lo trascinò via ma il bambino continuò a camminare girando la testa tutto il tempo. Questo comportamento fu ripetuto da diversi altri bambini. Tutti i genitori, senza eccezione, li forzarono a muoversi. Nei 45 minuti che il musicista suonò, solo 6 persone si fermarono e rimasero un po. Circa 20 gli diedero dei soldi, ma continuarono a camminare normalmente. Tirò su $ 32. Quando finì di suonare e tornò il silenzio, nessuno se ne accorse. Nessuno applaudì, né ci fu alcun riconoscimento. Nessuno lo sapeva ma il violinista era Joshua Bell, uno dei musicisti più talentuosi del mondo. Aveva appena eseguito uno dei pezzi più complessi mai scritti, su un violino del valore di $ 3.5 milioni di dollari. Due giorni prima che suonasse nella metro, Joshua Bell fece il tutto esaurito al teatro di Boston, dove i posti in media costavano $ 100. Questa è una storia vera. Joshua Bell era in incognito nella stazione della metro, il tutto organizzato dal quotidiano Washington Post come parte di un esperimento sociale sulla percezione, il gusto e le priorità delle persone. E' una storia che fa riflettere sulla bellezza che ogni giorno è a portata di mano eppure non la sappiamo cogliere. Guarda il video

Se non ci prendiamo il tempo di fermarci e ascoltare quando uno dei migliori musicisti del mondo sta suonando alcune delle migliori musiche di tutti i tempi, quante altre cose straordinarie ci stiamo perdendo per non saperle apprezzare?

Potete leggere l’articolo originario  di Gene Weingarten sul Washington Post 
Can one of the nation’s great musicians cut through the fog of a D.C. rush hour? Let’s find out.




7 commenti:

  1. È suo il violino solista nella colonna sonora del film Angeli e demoni di Ron Howard.Un vero talento

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  2. Bellissimo mi ha colpita un sacco quando l’ho letto. Credo che se questo esperimento fosse stato fatto anche da noi, in un paesino di montagna, i risultati sarebbero stati i medesimi, purtroppo. La gente segue ritmi di vita troppo frenetici, e questo non solo nel mondo degli adulti. Già i bambini hanno un’agenda stracolma di impegni scolastici, corsi extra-scolastici, partite di calcio, ecc. ecc. Quante sono le occasioni che ci perdiamo? Al momento non lavoro, per scelta, perchè ho in mente di andare alla scoperta del mondo e di prendermi del tempo per me stessa e per arricchire il mio spirito. Potrà sembrare una scelta egoista, pazza se vogliamo (visto che la situazione in punto lavoro non sia delle migliori anche in Italia). Eppure vedo che il tempo lo utilizzo per dedicarmi agli amici, scrivendo mail a quelli lontani e andando a trovare i vicini, cosa che non mi era stata possibile prima, o comunque in modo molto limitato…Anche se dovrei organizzare i viaggi venturi son felice di dedicarmi a loro e a lavoretti di volontariato, mi completano e mi arricchiscono dentro! bene, non tutti riusciranno a fare ciò, però davvero, ogni tanto BISOGNA rallentare il passo e fermarsi godendosi la natura, la musica, la compagnia degli amici e familiari, insomma LARGO ALLA VITA!!

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  3. Questo meccanismo ipocrita che gli ha fatto guadagnare solo 32$ è lo stesso che fa vendere dischi ad artisti famosi come Vasco Rossi (senza offesa): non si compra il disco perché è bello, si compra perché è di Vasco. Dopo averlo si resta soddisfatti, ma intanto ha venduto milioni di copie sulla fiducia, magari le stesse canzoni pubblicate nell’album di uno sconosciuto non arriverebbero a 100 copie forse, e suonate all’angolo di una strada farebbero meno di 32$.

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    1. Perché la gente non si ferma? Non so loro, naturalmente. Quando per strada mi chiedono dei soldi però, in genere mi sento imbarazzato nel darli perché così ho l’impressione di stare come “certificando” la povertà dell’altro. Specialmente quando chi chiede affetta sottomissione e povertà: intenerirmi per avere pochi centesimi? Oltretutto pure io sono un “morto di fame”. Chi mi conosce lo sa che non navigo nell’oro. Il pietismo non lo sopporto, e i soldi li darei molto più volentieri se chi me li chiede non mi implorasse con gli occhi (sceneggiata) e non mi ringraziasse. In fin dei conti dare sarebbe anche un dovere. Che mi ringrazi? Per pochi centesimi?

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  4. Io ce l’ho qualche spicciolo e non manco di darlo (pietismo..? boh…) anche se suonano da cani, e d’altronde non saprei distinguere joshua da un balbuziente. L’esperimento lo trovo stupido, cosa mai volevano dimostrare gli intellettualoni del WP? Che il popolo bue lavoratore non conosce bach e men che meno un grande interprete, e sopratutto che non ha “tempo da perdere”? Ovvio e banale, no?
    I bambini non hanno fretta, eppoi sono (ancora) curiosi. Per certo non percepiscono il bello, ma l’inusuale, quello sì. Hanno ancora da peggiorare, e imparano svelti.
    Eppoi una cosa. Quel popolo lavoratore e frettoloso di certo al 90% se li sogna 32$ per 45minuti. Cosa buffa, no?

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    1. I bambini riescono a cogliere ed apprezzare cose che a volte noi grandi non riusciamo più a notare.

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  5. mA perchè dai per scontato che in metropolitana ci vada solo il cosidetto popppppolo bueeee lavoratore?
    ci andrà di tutto: poveri e benestanti, belli e brutti, grassi e magri, felici e infelici, residenti e stranieri, rossi, gialli, bianchi, neri nelle varie gradazioni, disocuppati e plurioccupati, studenti, fanulloni, sognatori, adolescenti e vecchi, pensionati, intellettualoni, e ignorantoni ecc.ecc.
    Per fermarsi incuriositi ad ascoltare un violinista che suona (e pure benissimo), non c’è nessun bisogno di essere dei grandi conoscitori di bach se ci fosse stata una ragazza che mostrava le mutande e strizzava l’occhio, o qualcuno che vendeva a poco prezzo un cellulare o un fustino di sapone o altro … magari si fermavano tutti e facevano pure a botte per superare la fila ;-)

    Riguardo allo spicciolo da dare … nel suddetto caso, perché tutti e due lo avete interpretato come una elemosina da elargire o meno? Il violinista non credo proprio avesse l’aria di colui che impietosisce.
    Io sinceramente glielo avrei dato l’obolo, ma non certo come pietismo o altro (che è tutto un altro discorso) ma come forma tangibile di attenzione, certo glielo avrei dato insiema alla mia attenzione, al mio fermarmi, al mio interrompere l’inutile corsa nevrotica, e non certo al volo senza neppure guardarlo ed ascoltarlo. Perché oggi la merce più rara e preziosa è proprio l’attenzione, quella vera, quello verso quello che vale.

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Benvenuto o benvenuta. Ti ringrazio di avermi letto e se vorrai lasciare il tuo commento mi farà piacere....positivo o negativo che sia.