sabato 8 marzo 2014

UCCELLI DI ROVO

Illustrazione: Annie Veitch
Indugio nel letto, il viso nascosto sotto il lenzuolo: ti chiamo. Nel buio il tuo nome diventa un sussurro fragile, quasi un gemito.Immagino la forma del tuo corpo accanto a me, la sfioro cercando di percepire il calore della tua pelle: apro gli occhi, li richiudo, mi riaddormento, mi sveglio nuovamente…le notti sono senza fine. Sono stata bene: nel conoscerti, nello scoprirti poco a poco, nel  pregustare l’attesa, nel viverti attimo per attimo, nella perfezione dei momenti. Ancora me ne stupisco. Mi stupisco delle sensazioni che ho provato e di quanto sia stato naturale scivolare in te e perdermi. Non credevo fosse possibile vivere così il proprio corpo e quello dell’altra persona. E non credevo fosse possibile vivere un'esperienza come questa,  eppure ne ho vissute tante, ma con te è stato completamente nuovo. E' stato totale, come può esserlo solo l'unione di due corpi creati l'uno per  l'altro, e proprio per questo devastante. Poi, improvvisamente mi sono svegliata un mattino e ho preso atto del non essere amata. Sono morta nell'anima trafitta da un dolore che non conoscevo, come quegli uccelli di rovo che intonando l’ultimo meraviglioso canto si gettano nella spina più aguzza del roveto più pungente. E così mi sono lasciata trafiggere, gettandomi in te con tutta la forza che avevo. Ma sono morta con dignità. E proprio perché sono morta ora posso rinascere. Sono ancora fragile ma ogni giorno divento più forte. E ogni giorno ti penso sempre meno, lascio che il tempo ti porti via..... Per ora ne approfitto per tenere aperta un po più a lungo quella porta dimensionale sugli universi paralleli e indugiare sulla soglia dei ricordi, riassaporandoli e stupendomi ancora, ripensando a noi prima di ritornare, arricchita, alla mia vita di qua dalla soglia. Non so quanti giorni sono passati. La notte è al termine: la luna è scomparsa. Cammino per la casa. La collera è svanita. Il desiderio di morte anche.

La bambina col cappotto azzurro-cielo
La bambina col cappotto azzurro- cielo@copyright

3 commenti:

  1. AVRESTI DOVUTO IMMAGINARLO CHE PRIMA O POI SAREI PASSATO DI QUI…..INTANTO TI MANDO UN BACIO DI QUELLI DEVASTANTI E POI SICURAMENTE RIPASSERO SPESSO A LEGGERE CIO CHE SCRIVI XCHE E BELLO VEDERE UNA COSI BELLA CREATURA AVERE UN ANIMO COSI PROFONDO . CIAO STELLINA DAL PUPO TUO

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  2. Ciao Mony
    dolce farfalla
    chi ama De Andre’ non puo’ che essere mio amico/a.
    Flavio
    uno di Genova.

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  3. Quello che scrivi è difficile da commentare sempre così intimo così personale
    eppure ritrovo sempre nelle tue parole qualcosa della mia vita e delle mie esperienze, qualcosa che spesso riaffiora leggendoti e in questo ti sento vicina pur non conoscendoti

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Benvenuto o benvenuta. Ti ringrazio di avermi letto e se vorrai lasciare il tuo commento mi farà piacere....positivo o negativo che sia.